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Auguri a tutte le mamme e auguri all’apparato riproduttivo femminile, troppo spesso demonizzato.

Per la festa della mamma, vorrei spendere due parole a tutte quelle donne che si ricoverano a ginecologia anche per semplici interventi routinari, e vengono trattate come se fossero delle rompicoglioni da qualcuno del personale (e non da tutti, bene inteso) così com’è successo a tante donne e anche a me. Vorrei ricordare a coloro che si scandalizzano davanti a qualsiasi anomalia o problematica, che l’apparato riproduttivo femminile è stato creato per quel motivo che ora festeggiamo con tante belle gif asettiche, ma che significa anche decenni di sanguinamenti, complicazioni ed altro, anche molto pesanti, legate al ciclo. Quindi miei cari fighetti e fighette che ci vorreste in sala operatoria fatte di gomma e pettinate come Barbie e che ci rimproverate di non essere abbastanza o di essere troppo, direi che vivete una realtà parallela. Detto questo posso essere davvero soddisfatta per aver fatto un figlio stupendo, un pilone di rugby , e per non essermi mai sentita in colpa come avrebbero voluto alcuni operatori, per avere un corpo prorompente, problematico ma vivo. Auguri a tutte le madri, auguri alla mia mamma che è una donna stupenda, auguri anche a tutto ciò che significa essere madre o non esserlo per avere un corpo comunque accogliente, creato per l’amore, ma destinato a ciò che una donna sceglie o può permettersi.

LE VEGLIE DELLA ROCCACCIA al Teatro dei Sozofili. Impressioni “a caldo” dopo lo spettacolo.

Ieri sera LE VEGLIE DELLA ROCCACCIA #roccaccia al Teatro dei Sozofili a #modigliana #forlì #romagna è andato benissimo. Una nuova formula, a metà strada fra la tradizione romagnola e non solo (le veglie contadine) e il talk show televisivo, con una scenografia povera ma dignitosissima: due poltroncine inglesi acquistate in un mercatino e portate da Londra in Italia, una narrazione fresca, spontanea ma preparata con la massima cura e rispetto, una regia fantastica di un intellettuale onesto, partigiano, visionario, coraggioso, come Antonio Spino, hanno permesso di svelare una parte della ricchezza infinita che offre il nostro territorio e la nostra comunità fino a #faenza #europa #america #giappone, offrendo agli spettatori la vera storia locale, quella di persone modeste ma eccezionali, raccontata dagli stessi protagonisti e i testimoni che hanno vissuto esperienze uniche. E’ stata una serata semplicemente favolosa, piena di immagini proiettate sul palco, slide di opere d’arte, filmati, brani musicali, sorprese. Mi dispiace non avere delle foto perché mi ha impegnato anima e corpo, sul palco, e non c’è stato il tempo materiale per realizzare un po’ di documentazione fotografica. Ma, è pure vero che… impossibile descrivere una serata così con delle foto, in attesa di fare altre serate così con altri protagonisti della scena locale, piena di gratitudine per tutti coloro che hanno reso possibile tutto questo, i tecnici del suono e delle luci, e le associazioni che hanno appoggiato l’evento, Teatro dei Sozofili #sozofili in testa, grazie anche a chi è venuto a vederci e a chi oggi commentava in maniera entusiasta al mercato… 😍😘

[nella foto, una delle pochissime che sono riuscita a fare, durante le prove di uno dei quattro interventi]

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MODIGLIANA. 4 maggio. Le Veglie della Roccaccia al Teatro dei Sozofili.

Locandina Veglie - per invii

Dopo il primo spettacolo “Dì la tua” ovvero il Trebbo poetico della valle del Tramazzo, il regista Antonio Spino inaugura il tema della memoria sul palco del Teatro dei Sozofili. Lo fa intervistando quattro protagonisti della scena locale, con racconti, brevi filmati, aneddoti e fotografie d’epoca. Il barista esperto di motociclismo, il pioniere del pronto soccorso, il musicista per karma, la figlia d’arte che diventa artista per destino naturale e ribellione culturale, saranno i primi attori di questo progetto, nella prima tappa emozionante, coinvolgente, di un lungo percorso collettivo che si snoda attraverso sentieri talvolta inconsueti, ma comunitari e quindi immediatamente riconoscibili.

La serata avrà luogo al Teatro dei Sozofili (Piazzale Enrico Berlinguer 23 Modigliana). Venerdì 4 maggio 2018. Ore 21. Entrata a “offerta libera”.

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Fate silenzio, nessuno deve svegliarsi…

A chi abbandona un parente stretto, un familiare, un figlio, un genitore, un animale da compagnia, posso dire che ha tutta la mia condanna, ma ritengo che ciò non sia possibile senza la complicità di tutto il clan familiare. La famiglia agisce come la mafia, quando decide di alienare un componente, perché lo ritiene una “bocca in più da sfamare”, o una “seccatura”, o perché nelle famiglie ci sono figure dittatoriali, piccoli tiranni uomini e donne che decidono per tutti. Fate silenzio, nessuno deve sapere. Createvi gli alibi più assurdi per nascondervi dietro un dito. Ci sono un sacco di persone abbandonate per i motivi più disparati. Li si ritiene bocche in più da sfamare, seccature, anelli deboli della catena, inutili rottami che dopo essere stati usati per la produzione di figli o per essere coccolati come giocattoli non servono più. Arrivano a buttarli sulla strada pur di non farsene carico, dimenticando, che una persona anche debole, se sostenuta, aiutata a trovare un lavoro e curata può diventare un vero sostegno e un vero tesoro a sua volta per tutti gli altri. Le istituzioni non difendono le persone deboli, ma le infilano nella categoria dei bisognosi, al massimo le mandano dallo psichiatra a prendere dei farmaci per evitare che esprimano la loro rabbia, il loro dolore, e così facendo evitano di affrontare chi davvero ha dei problemi psichiatrici: quelli che li hanno ridotti così. Volete sapere a cosa servono le istituzioni in questi casi? a NIENTE. I latini dicevano vae victis e questa è la loro filosofia. Io invito le persone a parlare, a raccontare, a raccontarsi, a scrivere le proprie esperienze. Se c’è abbandono, c’è anche perdita di voce. Ti staccano la spina. Non vogliono che la verità venga fuori. Non esiste nemmeno una legge per tutelare questi casi, per quanto, la legge, per la sua stessa natura, non è quasi mai a favore dei deboli. Vi sembra possibile? Guardatevi intorno, guardate nelle vostre famiglie e nelle famiglie che conoscete, pensateci. Italiani brava gente che fa i regali per Natale, vi siete mai chiesti quanti fanno i regali di Natale per lavarsi la coscienza?

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